lunedì 10 novembre 2008

Conversione di una vecchia bici


Un po' tutti da qualche parte, in garage o in cantina, abbiamo un vecchio telaio degli anni '90 che avevamo comprato da ragazzi o del quale magari ignoriamo addirittura la provenienza. Bene, questa è un'ottima base per costruirsi una bella single speed! Questi primi telai da mtb infatti hanno una caratteristica fondamentale per poter fare a meno del cambio: i forcellini a scorrimento.
Sui moderni tipi di forcellini infatti è impossibile ottenere una giusta tensione della catena a meno di usare meccanismi extra come mozzi o movimenti centrali eccentrici o tensionatori.

Solitamente questi telai sono fatti d'acciaio e questo rende tutto più semplice nel caso si volesse riverniciare la bici; sarà tutto più facile rispetto all'alluminio perché la vernice aderisce bene senza bisogno di usare un fondo.

Ok, parto subito a dare le istruzioni sul da farsi.
- Cosa togliere: comandi del cambio, cambio posteriore, cambio anteriore e cassetta. Per quel che riguarda la guarnitura dipende... Se è possibile smontare le corone si deve lasciare la corona centrale e smontare le altre due. Se è tutto rivettato le opzioni sono 3: ranzare via col flessibile le parti che non servono, tenere la guarnitura così com'è usando solo una corona oppure sostituire la guarnitura. Occhio che alcune guarniture anni '90 avevano le corone ovali. Questo rende tutto parecchio complicato su una single speed: tendere correttamente la catena è praticamente impossibile a meno di non usare un dispositivo a molla. Sconsiglio fortemente di usare su una single speed una guarnitura di questo tipo.
- Trasmissione postriore: se il vostro mozzo posteriore è di tipo filettato basterà avvitarci una nuova ruota libera a una velocità. Se invece è a cassetta che si infila dovrete trovare un pignone e degli spessori. Esistono dei kit che includono tutto il necessario oppure per risparmiare potete cercare di smontare degli spessori da una vecchia cassetta destinata alla spazzatura, se ne trovate una da qualche parte.
- Scelta del rapporto: su una mtb con ruote da 26" solitamente si usa un rapporto di 2:1 col quale è possibile affrontare senza troppe difficoltà salite moderatamente impegnative e non mulinare come dei criceti in pianura. Quindi se all'anteriore disponete di un 32 dietro sarà opportuno montare un 16. Se però volete usare la vostra single speed in un ambiente montagnoso con salite molto dure e senza tratti pianeggianti può essere una buona idea scendere fino a 1.8:1 che in denti equivale a 32:18. Se invece volete assemblare una bici da città e abitate in una zona pianeggiante, be'... c'è solo da allungare!

Nella foto vedete la mia prima mtb, un vecchio telaio in acciaio datato 1991 con cerchi anch'essi in acciaio. Movimento centrale a passo italiano, originariamente con 18 marce - con tanto di adesivo che pubblicizzava la cosa! - battuta mozzo posteriore da 120 e soprattutto con forcella rigida!

Io purtroppo non sono capace di fare le cose al risparmio e quindi ho cambiato un macello di roba. I freni erano dei cantilever che ho sostituito con dei v-brake della tektro che frenano come dei dannati. La guarnitura era di quelle ovali ed è stata sostituita con una da 38 denti, economica ma fatta specificamente per le single speed. La ruota libera è un modello filettato da 18 denti. Il cannotto sella e il manubrio prima erano d'acciaio e sono stati sostituiti con dei più moderni e leggeri cpmponenti in alluminio. La sella era un aborto di schiuma ed è stata sostituita con una selle italia leggera ma un po' scomoda - ovvero spacca il culo! Originariamente era verniciata di bianco con degli spruzzetti blu qua e là, ma aveva alcune parti arrugginite. Così ho fatto che riverniciare tutto di nero a bomboletta. Finezza: le ruote sono 36 raggi in quarta! notare che il rapporto è abbastanza lungo perché questa bici è destinata a essere usata come mezzo da spostamenti urbani in un paese di montagna. È anche il motivo per cui ho usato una vecchia bici salvata dal marcire in cantina. Se me la asciugano non piango più di tanto!

In questa foto si notano i forcellini di tipo a scorrimento, essenziali per poter tensionare la catena semplicemente stringendo i dadi del mozzo senza usare altri meccanismi.

giovedì 16 ottobre 2008

Bici con cambio VS single speed: parla il cronometro.


Oggi giretto breve di 25 kilometri fino al colle della Maddalena, sulla collina di Torino. Breve trasferimento cittadino seguito da una salita bella incazzata costante su asfalto nella parte iniziale e sterrata nella seconda metà. Discesa quasi completamente su sentiero scorrevole con qualche pezzo tecnico. A occhio dai 300 ai 400 metri di dislivello. Ho affrontato questo giro milioni di volte con altre bici con cambio, ma sempre front da XC. Oggi oltre al mono marcia avevo anche l'handicap della forka rigida che in discesa rende tutto un po' più difficile.

Pensavo che non sarei mai riuscito ad affrontare certe salite con un durissimo 32x16 considerando che prima andavo di 32x21 o addirittura 22x24! E invece gli unici brevissimi tratti in cui sono dovuto smontare dalla sella sono stati i pochi e brevi muri che prima affrontavo a suon di 22x28 o anche roba più corta... francamente eccessivo per una single speed anche se si sale armati della migliore volontà.

Quello su cui però mi vorrei soffermare è un dato oggettivo: il tempo che ho impiegato da quando sono uscito da casa mia fino alla cima della salita. Prima col cambio ci mettevo 55 minuti, oggi ne ho impiegati 59. Solo 4 minuti in più su un tragitto di 13 kilometri comprensivo di salitazze e trasferimenti pianeggianti. Non male direi!

Una mtb single speed, soprattutto se rigida, è una vera e propria piuma e la mancanza del cambio viene sopperita da una pedalabilità fuori dal comune per chi è abituato a smanettare col tagliaravioli. Se avete un vecchio telaietto che non sapete come usare convertitelo in single speed e ridategli nuova vita!

lunedì 13 ottobre 2008

Primo post + presentazione


Ciao a tutti, mi chiamo Enrico, ho 27 anni e bevo.

Ok, ci riprovo. Mi chiamo Enrico, ho 27 anni, abito a Torino e sono un appassionato di ciclismo. Giro in mountain bike spaziando dal cross country al freeride con risalite "assistite" e sono un grande utilizzatore di bici in ambito urbano per i soliti spostamenti quotidiani. Ultimamente mi sta venendo la mania delle single speed e a parte la fullazza da freeride che sto costruendo le altre mie bici per ora hanno un solo fottutissimo rapporto... scelto in base alla tipologia del mezzo. Col tempo illustrerò le mie fide cavalcature (ne ho troppe) e spiegherò cosa fare se si decide di fare a meno del cambio, che rapporti montare e quali banali operazioni si dovranno affrontare per effettuare la conversione di una bici "geard".

Il motto "gear is for losers" (il cambio è per i perdenti) non va inteso come un'offesa verso chi, per scelte personali, decide di usare un mezzo con diversi rapporti, ma bensì come un grido di protesta contro la quasi totalità del mercato ciclistico mondiale ma soprattutto italico che non considera minimamente la possibilità di girare con un mezzo semplice ed efficace.

Mi piacerebbe in futuro tirare su un gruppetto di mtbikers in single speed per fare qualche bella escursione nelle splendide campagne e montagne del torinese.

Auguro a tutti i lettori di lasciare tanti bei commenti pieni di smack smack, orsetti cucciolosi, minacce di morte, etc...

P.S. La bici nella foto è la mia mtb single speed con il kit di conversione della dmr in bella evidenza visto da dietro.