venerdì 5 giugno 2009

Furti e giuste contromisure

Prendo spunto da alcuni recenti post sul blog della critical mass torinese per fare qualche riflessione sui furti di bici in città che nonostante qualche sporadico arresto di ladri non tendono a diminuire in modo sensibile.
Premetto che se dovessi seguire la filosofia del "mors tua vita mea" non avrei proprio nessuna convenienza a esternare ciò che sto per scrivere, ma ogni tanto qualche buona azione bisogna pur farla. Quindi sucatevi i miei consigli di ciclista urbano con esperienza quasi decennale e 2 furti di bici alle spalle.

Andiamo subito al sodo. Una barra d'acciaio di diametro inferiore o uguale agli 8 o 9 mm può essere tagliata senza troppe difficoltà da qualsiasi ladro armato di un tagliabulloni di medie dimensioni che sta tranquillamente dentro uno zaino per passare inosservato. Quindi se usate una catena o un lucchetto di quella misura in una zona frequentata dai ladri sappiate che la vostra bici rischia parecchio. Non parliamo nemmeno degli antifurti a cavo d'acciaio ricoperto in gomma che servono giusto per legare la bici stando a vista ed evitare che qualcuno ci possa salire sopra e pedalare via. Per aprirli è sufficiente un utensile in grado di tagliare un singolo filo d'acciaio che compone la treccia, quindi qualcosa di molto piccolo tipo una normale cesoia tascabile.
Come già detto a me di bici ne hanno rubate 2 ed entrambe erano legate con catene facilmente vulnerabili. Poi, stufo di cambiare una bici all'anno regalandola a qualche tossico, sperando che la rivendesse per farsi l'ultima dose della sua vita, mi sono comprato un u-lock di diametro 12 mm (quello che si vede in foto) e pur legando la bici di notte e in luoghi non proprio sicurissimi non me l'hanno ancora rubata. Una volta ricordo che ho messo in fuga un criminale che, vista l'impossibilità di tagliare l'u-lock, stava cercando di sradicare il segnale stradale a cui avevo legato la mia cavalcatura. Ora credo che comprerò il kryptonite New York 3000 che coi suoi 16 mm di spessore è un ottimo aversario contro gli scassinatori.

Tuttavia, nonostante queste ovvie considerazioni, continuo a vedere in giro bici anche carine legate in modo scandaloso con catene ridicole o peggio ancora antifurti a treccia d'acciaio. A me la cosa non può che convenire in quanto affiancando la mia bici legata in modo serio ad una che risulti più facile da portar via è ovvio che la scelta del ladro cadrà a mio favore. Però visto che mi sta a cuore la possibilità di potersene tornare a casa autonomamente dei miei compagni a pedali gradirei che la gente la smettesse di farsi inculare la bici stendendo il tappeto rosso sul cammino del ladro.

Epilogo
- Indipendentemente dall'antifurto più o meno pesante evitate di legare in giro bici troppo costose o alle quali siete particolarmente affenzionati perché spesso, se il ladro non riesce a portarsela via, sfogherà la sua frustrazione con atti vandalici sulla bici stessa rompendo raggi, piegando ruote e graffiando il telaio.
- Con la giusta esperienza, i giusti attrezzi e un po' di tempo qualsiasi antifurto si può aprire, non esiste niente di definitivo.
- Evitate di comprare biciclette usate di dubbia provnienza, magari col numero di telaio sfregiato. Sembra futile e capisco che "visto che tanto le bici le rubano" si voglia spendere poco per un mezzo da lasciare in strada, ma così facendo si alimenta il mercato dei furti e si è complici di chi le bci le ruba in prima persona.