sabato 17 aprile 2010

Bici da pioggia

Girare in bici sotto la pioggia non è un gran divertimento, ma a volte si è obbligati a farlo. Vediamo quindi come dovrebbe essere attrezzata una bici urbana da bagnato per rendere il viaggio più confortevole e sicuro possibile.



La base da cui sono partito è la classica city bike da supermercato che col tempo ha subito sostanziali modifiche in quanto la componentistica presente su una bici da 99 euro fa schifo e prima o poi va sostituita con pezzi di migliore qualità.
Analizziamo ora le parti che reputo essenziali per costruire una buona bici da pioggia. innanzitutto ci sono i parafanghi che devono essere larghi ed avvolgenti come quelli presenti di serie. Ho anche aggiunto all'estremità posteriore di ogni parafango 2 appendici ricavate da una bottiglia di plastica per acchiappare anche gli spruzzi più molesti. Risultato ottimo.


L'impianto frenante originale era costituito da 2 orrendi v-brake con leve e pinze in resina e quando ha iniziato a tirare le cuoia ho montato all'anteriore un cantilever trovato in offerta su un negozio on line e al posteriore un mozzo a contropedale. Quest'ultimo in caso di pioggia, neve o fango è semplicemente fenomenale rispetto a un freno tradizionale che agisce sul cerchio. Frena sempre senza esitazioni e non ha bisogno di manutenzione. L'unico aspetto negativo è la poca modulabilità, ma trattandosi dell'asse posteriore un'inchiodata ogni tanto non è un grosso problema.


La trasmissione è a una sola velocità con raporto 42-20. Decisamente corto, ma considerando la stazza del mezzo e i continui rilanci causati dal traffico degli inscatolati è più che utilizzabile e se c'è una salitella tanto meglio. L'assenza di leve freno o manettini del cambio sulla manopola destra permette di poter tenere il manubrio con una sola mano ed eventualmente impugnare l'ombrello per ripararsi dagli acquazzoni più violenti.


E poi c'è la questione luci che, in caso di pioggia, quando i parabrezza sono sporchi e appannati riveste un ruolo fondamentale. Le lucette a un led che funzionano con una pila da orologio servono poco più che per figura: per farsi vedere serve qualcosa di molto luminoso. Così ho montato all'anteriore 2 faretti sul manubrio da 5 led e al posteriore una luce a 5 led per il portapacchi e una a 3 con un led centrale da mezzo watt sul tubo sella.

Il risultato giudicatelo voi...



Sulla fissa urbana, per quel che riguarda i parafanghi, ho invece optato per una configurazione meno inasiva, facilmente removibile ma che permette ugualmente di non sporcarsi troppo in caso di fondo bagnato. Si tratta di un parafango posteriore da mtb che si fissa al tubo sella in pochi minuti. È chiaro che l'efficacia non è quella di un parafango integrale, ma in casi emergenza fa il suo dovere e tiene il sedere asciutto. Visto l'ingombro e l'utilità ho deciso di tenerlo sempre montato.