giovedì 23 ottobre 2014

STØRM - Lap Dancer



E così alla fine, a furia di scrivere cazzate sul web e aiutare gente a caso a montare le bici, è andata a finire che mi sono beccato una specie di sponsorizzazione / collaudo da parte di una freschissima azienda italiana che si è lanciata nella vendita di telai. Sto parlando della Storm Cycles che ha presentato i suoi prototipi alla scorsa Red hook Criterium 2014 a Milano. Il modello che mi sono beccato io è il Lap Dancer: una belva appositamente progettata per le criterium a scatto fisso che danza tra le curve giro dopo giro.



Il telaio è un bellissimo alluminio fatto in italia, rigido in accelerazione e preciso in curva. Il peso, nonostante le prestazioni e nonostante non sia una priorità di questa disciplina, rimane abbastanza contenuto. Il reggisella integrato è una menata infinita quando c'è da montare correttamente la sella alla giusta altezza, ma il feeling nella guida risulta migliore di qualsiasi altra bici abbia provato fino ad oggi. Insomma voi godrete, ma il vostro meccanico sucherà duro.



Lo sterzo è giustamente conico e la forcella è completamente in carbonio, necessita degli attrezzi giusti per tagliarla, ma si comporta bene e pesa poco. I puristi storceranno il naso per il foro del freno, ma questa bici è un prototipo e monta soluzioni che potrebbero essere provvisorie. A me comunque va solo bene perché non mi sono mai piaciute le forcelle da pista, le trovo troppo incazzate.


Il reparto trasmissione è affidato a un economico ma efficace mozzo novatech rimarchiato on-one e a una guarnitura Shimano Ultegra da strada che con la sua linea catena da 41 mm per la corona interna è perfetta su una bici da pista. Ho scelto delle pedivelle da 172.5 mm perché 1 sono alto e 2 il movimento centrale di questa bici è parecchio distante dal suolo ed è impossibile toccare coi pedali anche nelle peggiori pieghe. Poi se la usa lui una guarnitura strada per girare in pista, direi che posso farlo anch'io.



Il controllo del mezzo avviene grazie a uno stem 3T Arx pro e a una piega Easton EA50, entrambi in alluminio.



Sì, lo so, ho nastrato asimmetricamente...



Le ruote sono un ibrido strada / pista con cerchi Alex Rims Pro 28 a 24 raggi sfinati 2.0-1.8-2.0 incrociati in seconda su mozzi Novatec e kore. L'anteriore è da strada per mere questioni di praticità nel montaggio. Copertoncini Schwalbe Ultremo da 23, splendidi.




La verniciatura di questi bolidi è stata affidata ai ragazzi di krokodil customs.





Non ho ancora idea di quanto costerà al pubblico un telaio del genere, ma sicuramente sarà più caro dei vari prodotti taiwanesi a basso costo e forse anche dei concorrenti di alcuni noti marchi italiani e non. Quello che però è sicuro è che la qualità si paga e questo è un telaio di altissima gamma. Sono stato, e sono tuttora, un felice proprietario di un Dolan Pre Cursa, anche lui in alluminio e anche lui montato con componenti molto simili se non prprio identici. Be' il confronto è stato spiazzante. Dove il Dolan flette lo Storm rimane granitico, dove il Dolan ha delle imperfezioni (storica la sbavatura nell'alluminio della sede della serie sterzo che ho dovuto limare) lo Storm è pulito. Stesso discorso a livello di prestazioni: preciso, agile e veloce. Insomma, una lama. L'unica cosa che rimpiango del Dolan sono le saldature a vista. Non mi sono mai piaciute le limature, trovo che sia bello vedere il salamino del tig per poter apprezzare la precisione del telaista. Spero che nelle versioni di serie il costruttore si ravveda e opti per una scelta meno fighetta e più ignorante.


La gamma della Storm Cycles prevede altri due modelli: un pista più economico e meno orientato alle criterium e un telaio da città con i foderi posteriori saldati tipo GT, sloping ignorantissimo e tanta voglia di alleycat.

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