martedì 22 marzo 2016

Infinity Pedal


Qualche tempo fa un amico partecipò a una campagna su kickstarter che aveva l'intento di lanciare un progetto per dei pedali da bici innovativi e tra una storia e l'altra sti pedali sono finiti a me per farne un piccolo test.
L'idea di fondo è quella di avere infinite facce di aggancio e spiazzare la concorrenza dei classici pedali da strada che si bloccano solo su un lato, di quelli da mtb che si bloccano su 2 e superare addirittura gli egg beater di Crank Brothers che hanno il meccanismo su 4 lati. L'idea di per sè è semplice: la forma del pedale è tonda e la tacchetta si aggancia direttamente a un anello che copre i cuscinetti. Il meccanismo è quindi sempre disponibile in qualsiasi posizione si trovi il pedale. Tra i 2 cuscinetti c'è poi una molla coassiale che tiene il cuscinetto più interno in posizione e si comprime permettendo lo sgancio quando si va a ruotare la scarpa come su qualsiasi altro pedale automatico.




La confezione è composta di una scatoletta metallica con i vari pezzi bloccati dentro della spugna opportunamente sagomata. Il contenuto comprende i pedali, le tacchette da attaccare alle scarpe e la viteria necessaria. A me sono arrivati 2 set di tacchette, ma non so se sia un regalo esclusivo per i generosi finanziatori di kickstarter o se sia la dotazione standard per tutti quelli che compreranno questi pedali nella loro versione commerciale. C'è anche un piccolo foglietto sul retro del coperchio che spiega come piegare le linguette delle tacchette per facilitare l'aggancio.


Nonostante l'attacco delle tacchette sulla scarpa sia di tipo mtb, questi sono pedali da strada. 



Veniamo alla prova sul campo; la prima cosa veramente valida e interessante di questi pedali è il peso. Sono molto più leggeri di altri pedali analoghi che si possono montare su una scarpa da mtb. Io ho fatto un paragone con dei classici Shimano PD-M540 che costituiscono la gamma medio-alta del marchio giapponese per quel che riguarda la mtb.
L'insieme completo di pedali, tacchette e viteria segna 244 g (197 solo pedali) per i Mobius, mentre la bilancia sale a 400 g (348 solo pedali) per gli Shimano: insomma, una bella differenza!

 
 
Sì, ma come vanno sti pedali? Ecco, qui non sono rimasto soddisfatto. Premesso che sono più di 10 anni che uso pedali automatici (essenzialmente spd e speedplay) quindi non sono proprio un novellino che cade dalle nuvole, ho trovato il meccanismo parecchio scomodo. Sicuramente è una questione di abitudine perché invece di spingere la scarpa verso il basso bisogna piuttosto farla scivolare in avanti ed è un gesto che non faccio mai, ma avere difficoltà ad agganciare un pedale che sbandiera slogan come "infinite engagement positions", "self guided engagement" e "no-look clip in" vuol dire che forse c'è qualcosa da rivedere nell'insieme pedale-tacchetta. Inoltre, cosa ancora più fastidiosa, il fatto che la tacchetta appoggi direttamente sui cuscinetti fa sì che, mentre si cerca di agganciare, la scarpa scorra avanti e indietro perché manca quell'attrito dei pedali tradizionali contro la suola e che permette di "sentire" come abbiamo appoggiato il piede per andare poi a dare il colpo finale e agganciare sui sistemi tradizionali. Ripeto, sarà l'abitudine, ma non ho provato nessun vantaggio in termini di facilità di aggancio rispetto alla concorrenza.
Quando c'è da sganciare la forza che serve per staccarsi è troppo blanda e soprattutto l'azione risulta troppo lineare diversamente da tutti gli altri pedali automatici che in prossimità dello sgancio diventano leggermente più duri per avvisare il ciclista che ci si sta avvicinando all'apertura. Non c'è quasi soluzione di continuità tra pedale bloccato e pedale aperto e spesso mi sono trovato sgranchendomi le gambe coi pedali sganciati a causa dei micro movimenti rotatori che si fanno con le caviglie. L'assenza di un registro per tarare la durezza della molla non aiuta.
Ultima cosa sgradevole: le tacchette sono decisamente più spesse di quelle tradizionali da mtb e sulle mie scarpe che sono un po' consumate spuntano di qualche millimetro con conseguente rumore e danni al pavimento quando si cammina su superfici delicate.
Peccato perché i pedali sono leggeri, esteticamente molto gradevoli e soprattutto la trasmissione della potenza mi è sembrata di tutto rispetto, ma per come funzionano non so se me la sentirei così su due piedi di montarli su una bici pronta per correre in gruppo a 50 all'ora.

Idea innovativa e sfiziosa, ma la realizzazione è da migliorare.

http://www.mobiuscycling.com/