Sono iscritto all'università, corso di laurea in informatica e sono anche pesantemente fuori corso. Uno degli esami che mi mancano ancora è quello di logica matematica. Ok, io sarò anche un asino, ma le nozioni fondamentali le ho imparate e se ho a che fare con qualcosa di manifestamente illogico e irrazionale me ne accorgo subito. Oggi mi è capitata in mano una copia di E Polis Torino, un ottimo quotidiano gratuito che gira nel capoluogo piemontese e la mia attenzione si è soffermata su un articolo "linkato" dalla prima pagina dove si descriveva un clima di polemche riguardanti l'autovelox di corso Moncalieri quasi all'incrocio col ponte Isabella, posizionato in seguito all'investimento di un pedone proprio in quel tratto di strada.
Si può discutere di tutto: che gli autovelox sono inutili ai fini della sicurezza perché tanto basta rallentare in loro presenza per poi riaprire il gas 100 metri dopo, che servono ai comuni solo per fare cassa, che i veri problemi della società odierna sono altri, etc... Nell'articolo c'è però una cosa che è una vera e propria stronzata epocale, sia dal punto di vista logico che da quello legalitario: "Il limite di velocità in corso Moncalieri resterà di 50 chilometri orari, ma da lunedì prossimo saranno multati solo gli utomobilisti che oltrepasseranno i 75". Splendido: la legge impone un limite ma, dal momento che tutti se ne strafottono e poi vanno a piangere dal giudice di pace quando vengono pinzati a fare i furbi, nell'applicazione si decide di alzare a piacimento questo limite in modo da accontentare tutti. E di fatto, senza sanzione, il limite si alza a 75. Poi c'è anche un gigante del pensiero contemporaneo, lungimirante statista e uomo politico dallo spiccato senso delle istituzioni che risponde al nome di Giuseppe Lonero secondo il quale, stando a ciò che sta scritto nell'articolo, percorrere corso Moncalieri a meno di 50 all'ora è impossibile. Stop, ipse dixit. Le marce vanno usate tutte e 5 (o 6 per i più sportivi) e il gas va spremuto per bene. Poco importa se siamo in città, la strada è costeggiata da marciapiedi e le carreggiate sono separate da una semplice linea disegnata sull'asfalto. Meno di 50 all'ora no, non si può.
Tornando un attimo seri mi preme sottolineare che un simile abominio assume ulteriore valore negativo - oltre a quello già insito nella frase - proprio perché è pronunciato da una persona che, militando politicamente, dovrebbe anteporre a tutto il rispetto della legalità. Un po' lo capisco: l'automobilista medio è un frustrato del cazzo, spesso obeso, condannato a pagare per ogni istante che si trova ad occupare la strada e ossessionato dal bisogno di velocità appena vede 100 metri liberi per poi inchiodarsi diversi minuti nella prossima coda. Ma sentirmi dire che è impossibile rispettare le leggi è civilmente intollerabile. Seguendo la stessa linea di pensiero io allora potrei sentirmi autorizzato a spaccare il cranio con l'arco d'acciaio del mio u-lock al prossimo testa di cazzo che mi apre una portiera in faccia perché "chiunque giri in bici in città sa bene che è impossibile sopportarlo".
Vergogna.
Si può discutere di tutto: che gli autovelox sono inutili ai fini della sicurezza perché tanto basta rallentare in loro presenza per poi riaprire il gas 100 metri dopo, che servono ai comuni solo per fare cassa, che i veri problemi della società odierna sono altri, etc... Nell'articolo c'è però una cosa che è una vera e propria stronzata epocale, sia dal punto di vista logico che da quello legalitario: "Il limite di velocità in corso Moncalieri resterà di 50 chilometri orari, ma da lunedì prossimo saranno multati solo gli utomobilisti che oltrepasseranno i 75". Splendido: la legge impone un limite ma, dal momento che tutti se ne strafottono e poi vanno a piangere dal giudice di pace quando vengono pinzati a fare i furbi, nell'applicazione si decide di alzare a piacimento questo limite in modo da accontentare tutti. E di fatto, senza sanzione, il limite si alza a 75. Poi c'è anche un gigante del pensiero contemporaneo, lungimirante statista e uomo politico dallo spiccato senso delle istituzioni che risponde al nome di Giuseppe Lonero secondo il quale, stando a ciò che sta scritto nell'articolo, percorrere corso Moncalieri a meno di 50 all'ora è impossibile. Stop, ipse dixit. Le marce vanno usate tutte e 5 (o 6 per i più sportivi) e il gas va spremuto per bene. Poco importa se siamo in città, la strada è costeggiata da marciapiedi e le carreggiate sono separate da una semplice linea disegnata sull'asfalto. Meno di 50 all'ora no, non si può.
Tornando un attimo seri mi preme sottolineare che un simile abominio assume ulteriore valore negativo - oltre a quello già insito nella frase - proprio perché è pronunciato da una persona che, militando politicamente, dovrebbe anteporre a tutto il rispetto della legalità. Un po' lo capisco: l'automobilista medio è un frustrato del cazzo, spesso obeso, condannato a pagare per ogni istante che si trova ad occupare la strada e ossessionato dal bisogno di velocità appena vede 100 metri liberi per poi inchiodarsi diversi minuti nella prossima coda. Ma sentirmi dire che è impossibile rispettare le leggi è civilmente intollerabile. Seguendo la stessa linea di pensiero io allora potrei sentirmi autorizzato a spaccare il cranio con l'arco d'acciaio del mio u-lock al prossimo testa di cazzo che mi apre una portiera in faccia perché "chiunque giri in bici in città sa bene che è impossibile sopportarlo".
Vergogna.
1 commento:
Bravo, bell'articolo.
Sapevo che avrebbero incrementato il limite.
Probabilmente considerano quel corso come il proseguimento di Corso Unità d'Italia. Peccato che a differenza di questo, come da te scritto, le carreggiate siano delimitate solo da una striscia bianca...
Usando sia piedi che pedali, non posso che provare disgusto per questa cosa, infatti se a volte è impossibile attraversare la strada anche in presenza di strisce pedonali (stamattina, se fossi stato un vecchietto, mi avrebbero messo sotto 2 volte!), penso che comunque sia questa la normalità perchè le leggi vengono fatte da chi è stato votato dalla massa, non da un gruppo di illuminati e la massa chi vota se non un suo degno rappresentante?
Si segue così l'andazzo della maggioranza delle persone fatto appunto di automobili, rumore, tv, calcio, centri commerciali, ecc.
Il mio sogno sarebbe una lunga striscia verde composta da 2 sentierini per percorrere da nord a sud la città!
Un altro, invece più realizzabile, riguarda la messa in sicurezza di marciapiedi e piste ciclabili.
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