In che direzione sta andando il mercato delle bici? lo scorso settembre sono stato alla fiera di Padova e mi piacerebbe mettere giù 2 righe sulle impressioni positive e negative che ho avuto guardando le bici e i componenti esposti. Andiamo di elenco casuale di punti significativi con relativa riflessione.
freni a disco su strada
freni a disco su strada
Ogni casa che si rispetti propone una bici da strada di alta gamma con i freni a disco. Alcuni ad azionamento meccanico e altri completamente idraulici. Sram, potendo contare sull'esperienza dei suoi freni a disco da strada meccanici BB5 e BB7 che hanno spopolato per anni tra i pionieri del disco stradale, la fa da padrona incontrastata nelle soluzioni after market e negli upgrade. E sempre Sram primeggia nel primo montaggio offrendo il gruppo completo e i dischi idraulici. Anche shimano ha a catalogo soluzioni analoghe, ma è entrata nel mercato con meno aggressività e a memoria ricordo solo una bici in tutto il salone a montare dischi idraulici della casa giapponese. Formula, che io sappia, è presente solo su alcuni modelli della Colnago e non so se sia disponibile come after market, peccato. Mi sarebbe piaciuto vedere una realtà made in Italy su più biciclette, ma temo che su strada per vendere in grandi numeri sia necessario fornire insieme al freno anche un cambio da abbinarci con comando integrato nella leva.
Dopo questa breve introduzione veniamo ai giudizi. Parlando con gli appassionati e leggendo i commenti sui forum e i social network emerge che sti dischi non piacciono a nessuno. Pesano, sono anti aerodinamici e la loro utilità su strada è tutta da dimostrare. Tutto vero e aggiungo pure che coi dischi non si possono raggiare le ruote anteriori radiali. Ogni cosa ha i suoi difetti, ma ha anche i suoi pregi. Mettiamoci bene in testa una cosa: i freni a pattino sul cerchio fanno schifo, soprattutto sul bagnato e soprattutto con una pinza da strada. Ancora peggio se abbiamo un cerchio in carbonio e pattini in sughero. Quella volta che mi ha sosrpreso un acquazzone estivo sulla discesa del Galibier avrei tanto voluto avere dei dischi perché a ogni tornante vedevo la morte in faccia. E poi, sempre per stare sul carbonio, i dischi potrebbero finalmente rendere sicuri i cerchi per copertoncino che ancora troppo spesso si rompono sulla zona periferica nelle discese che surriscaldano la pista frenante obbligando chi vuole usare questo splendido materiale a scegliere i tubolari. Il mio sogno è una coppia di ruote da strada con cerchio in carbonio, copertoncino tubeless e freno a disco. Spero di averle presto.
L'unica cosa che non ho gradito delle bdc con freni a disco è la scelta di montare un misero dischetto da 140 al posteriore. Mi sta bene per un CX dove le discese sono ridicole, ma mi spaventa giù dai passi alpini con migliaia di metri di dislivello negativo.
bici da gravel
Non è che siano sta gran novità: si tratta essenzialmente di telai da CX montati in modo "furbo" con portaborraccia e attacchi per parafanghi e portapacchi per consentire un utilizzo a 360 gradi che va al di là di un anello fangoso fettucciato per 50 minuti + 1 giro. Si adattano molto bene agli spostamenti urbani veloci. Se poi ci mettiamo pure 2 freni a disco abbiamo fatto la bici definitiva per fare quasi tutto: strada, fuoristrada e città. Bene anche i monstercross.
L'unica cosa che non ho gradito delle bdc con freni a disco è la scelta di montare un misero dischetto da 140 al posteriore. Mi sta bene per un CX dove le discese sono ridicole, ma mi spaventa giù dai passi alpini con migliaia di metri di dislivello negativo.
bici da gravel
Non è che siano sta gran novità: si tratta essenzialmente di telai da CX montati in modo "furbo" con portaborraccia e attacchi per parafanghi e portapacchi per consentire un utilizzo a 360 gradi che va al di là di un anello fangoso fettucciato per 50 minuti + 1 giro. Si adattano molto bene agli spostamenti urbani veloci. Se poi ci mettiamo pure 2 freni a disco abbiamo fatto la bici definitiva per fare quasi tutto: strada, fuoristrada e città. Bene anche i monstercross.
bici a pedalata assistita
Sarò breve e talebano. Perfette per i vecchietti che non ce la fanno a pedalare. Ma una persona sana se non ha voglia di faticare che se ne stia a casa. Piuttosto che prendermi una mtb elettrica da 5k € mi compro un CR 250 a 2 tempi e faccio mangiare polvere al mondo.
584 mm
Le ruote andrebbero misurate in millimetri. Sarebbe l'unica vera soluzione per capire di che cerchio o pneupatico stiamo parlando. Eppure alla gente piace complicarsi la vita e quindi parliamo di 27.5" anche dette 650B. Nuovo formato di ruote per mtb che sta a metà tra il vecchio 26" e il recente 29". Quando pochi anni fa il 29" stava finalmente prendendo piede in modo massiccio, il 27.5" sembrava uno standard nato morto: nessuna bici completa, coperture e cerchi quasi introvabili anche su internet. Non ci avrei scommesso un soldo bucato... E invece da un paio d'anni sembra che sia l'unica misura seria su cui puntare. Io dall'alto della mia vertiginosa statura di un metro e 90 cm non credo che mai tornerò indietro a ruote più piccole di un 29", ma può darsi che abbia il suo perché. I maligni dicevano che non prendeva i vantaggi né del 26" né del 29" ereditando invece i difetti di entrambi gli standard. Adesso i fan sostengono l'esatto contrario, vedremo...
Quello che è certo è che le aziende stanno puntando tutto su queste ruote tanto da aver tolto dal catalogo quasi tutte le 26" che sembrano tenere solo più nei settori spiccatamente gravity.
scatto fisso
Sconforto e disagio. Molti produttori esponevano biciclette col pignone fisso ma non ne ho vista manco una che non montasse un maledetto e improponibile mozzo filettato. È uno standard vecchio che mostra tutti i suoi limiti in fatto di difficoltà di montaggio-smontaggio e a livello di robustezza. In pista è ancora tollerabile, ma su strada, soprattutto in ambito cittadino, il filetto e la ghiera di tenuta non sono in grado di reggere le sollecitazioni delle skiddate e prima o poi cedono. Ne ho visti tanti di sfilettati, non capisco cosa ci voglia a montare dei mozzi ISO con pignone a 6 fori o addirittura un millerighe tipo Victoire che permette di andare giù col numero di denti. Non oso pensare cosa sarebbe successo se Miche, con la sua posizione dominante nella componentistica da fissa, avesse prodotto nel 2009 un mozzo che montava il proprio pignone direttamente sul mozzo senza passare dal carrier filettato. Il giorno che qualcuno produrrà in massa una fissa completa
equipaggiata di primo montaggio con un mozzo non sfilettabile si
prenderà tutto il mercato. Fino ad allora le fisse rimarranno quella biciclettina colorata e senza freni che usano i ragazzi per andare all'aperitivo. Sempre più sconforto e sempre più disagio.
trasmissioni alternative
Era molto presente in fiera un cambio compatto a ingranaggi in zona movimento centrale della Pinion. Mi piace l'idea di togliere tutto il casino meccanico dal mozzo posteriore, ma mi piace un po' meno dover avere un telaio fuori standard ed essere obbligato ad usare la guarnitura della stessa marca del cambio. Sarebbe interessante vedere un confronto tra questo cambio e un noto Rohloff al mozzo in termini di potenza assorbita e range di rapporti.
Vorrei anche vedere più cinghie sulle city bike perché la catena ha veramente stufato ed è la principale fonte del luridume che il meccanico di bici si trova sulle mani quando deve sistemare una bici. Forza telaisti, sbrigatevi a costruire i carri posteriori apribili e sveglia importatori a fornire la disponibilità di ricambi nella piccola distribuzione!
debacle di Shimano
Una decina d'anni fa le mtb top di gamma erano equipaggiate con un XTR della Shimano, punto. Poi pian piano sempre più ciclisti hanno scelto di affidare la cambiata alla Sram e recentemente, con l'introduzione dell'XX1, la situazione si è ribaltata. Ora il top di gamma monta il monocorona a denti differenziati della Sram. Shimano non ha ancora trovato un'alternativa valida ed è rimasta indietro.
Nel settore dei cambi elettrici è invece Campagnolo ad avermi dato maggiore sicurezza grazie al doppio comando (leva freno e pulsante interno) che permette una cambiata facile senza rischio di schiacciare il pulsante sbagliato come invece mi è capitato con le levette ravvicinate di Shimano.
Nel settore dischi stradali mi sono già espresso prima, meno scelta e meno primi montaggi rispetto ad Avid/Sram.
Cari amici giapponesi, ve lo dice un vostro grande fan, avete molta strada da fare se volete rimettervi in pari coi concorrenti.
BMC e Look sfoggiavano le biciclette più arrapanti di tutta la fiera. Vincitrice personale la track machine della casa svizzera. Però ho deciso di usare come copertina di questo post la S-light Hyperfive perché è certamente il tentativo più orgoglioso di proporre una bicicletta innovativa in quanto a materiali e soluzioni tecniche.
Ho scattato un intero foto-reportage di quello che ho trovato interessante. Lo potete trovare qui. Rifatevi un po' gli occhi perché c'è roba veramente succosa.
2 commenti:
Ottimo report!
Cosa ne pensi delle bighe Marin?
http://www.mtbcult.it/tecnica/marin-2014-nuova-gamma-e-nuovo-distributore/
E delle ruote 27,5 dietro e 29 davanti?
C'era qualche fat bike?
http://www.grumpyfoot.com/wp-content/uploads/2012/12/salsa-beargrease1.jpg
Grazie per la condivisione del blog !!
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