Sarò io che non capisco nulla di urbanistica, ma vorrei che qualcuno mi spiegasse una volta per tutte che cosa significa smart city. Perché quello che intendo io è una città senza barriere architettoniche e con una logistica furba che privilegia il trasporto pubblico rispetto a quello privato e la mobilità sostenibile rispetto a quella sporca. Evidentemente chi amministra la città di Torino ha una visione leggerissimamente diversa dalla mia perché non appena sono caduti 20 cm di neve è stato subito chiaro per cosa bisognava sbattersi a pulire affinché fosse di nuovo tutto operativo nel minor tempo possibile e per cosa invece si poteva tranquillamente aspettare il disgelo primaverile. I viali centrali dei corsi principali sono stati i primi a essere salati, poi è toccato alle vie minori, in seguito è stata la volta dei marciapiedi e nemmeno tutti (tanto se un invalido vuole muoversi sono solo cazzi suoi nella smart city) e per le piste ciclabili ad oggi non è stata ancora fatta una beata minchia.
Le seguenti foto sono del 15/02/2012 quando l'emergenza neve era già finita da giorni e le strade erano tutte perfettamente percorribili senza eccezioni.
Corso Mediterraneo angolo Corso Stati Uniti - Per la curva in fondo prima del semaforo mi raccomando piede a terra e giù di contro sterzo.
Corso Matteotti, ingresso ciclabile angolo Corso Vinzaglio - Un bel bunny hop e via.
Corso Matteotti - Tecnica libera.
Corso Matteotti - Area biathlon.
Corso Stati Uniti - pochi metri di asfalto pulito e poi via, verso l'infinito e oltre!
Via dell'Arcivescovado - Qui non essendoci barriere fisiche la pista è percorribile perché lo stesso sale usato per pulire la strada ha liberato anche la pista. Ah, poi se ci devi stare solo 5 minuti con le 4 frecce non c'è problema.
Insomma, diciamo le cose chiaramente: l'unica cosa smart che il nostro favoloso sindaco e la sua giunta (eletta anche coi voti degli ecologisti ricordiamocelo) sono riusciti a fare è questa pagliacciata di video. Ma è nelle situazioni critiche che emerge veramente chi è in grado di agire e chi sa solo chiacchierare. Volete la smart city? Benissimo: prima cosa, pulite i marciapiedi e le corsie preferenziali, poi le ciclabili e poi il resto. Scelta ardita, ma di sicuro effetto e che renderebbe credibili tutte le parole dette. Se non c'è il coraggio di fare certe scelte sarebbe più opportuno avere almeno la decenza di tacere.
Passando alle azioni concrete è evidente che la priorità era il trasporto automobilistico privato con tanto di sospensione ZTL che aiuta sempre, tutto molto smart. E le bici chissenefrega tanto sono solo 4 poveri sfigati nulla facenti che si divertono a fare gli ecologisti radical chic.